Avres Onlus


Vai ai contenuti

La riabilitazione equestre

La Riabilitazione Equestre

Da quando si sia instaurato il rapporto uomo-cavallo non lo sa bene nessuno, certamente migliaia d'anni fa, forse tremila e forse più, comunque si è consolidato con il passare dei secoli. Sino ad alcuni decenni fa i cavalli ricoprivano ruoli di enorme utilità e importanza e sono stati alla base della nostra civiltà: erano utilizzati come mezzi di trasporto, come forza lavoro per i campi, per la guerra e altro ancora. Con l'avanzare dell'epoca industriale piano piano l'impiego dei cavalli nel campo dei trasporti e in quello della forza lavoro ha perso la sua importanza, lasciando spazi ad altri utilizzi come gli sport equestri, il turismo equestre, il tempo libero e la riabilitazione equestre. Per quest'ultimo impiego bisogna sapere che il cavallo è stato utilizzato già nell'antichità ai fini terapeutici. Ippocrate (478-370 a. C.) utilizza l'equitazione come rimedio per l'Insonnia, Asclepiade (124-40 a.C.) la prescrive come trattamento per l'epilessia. L'uso del cavallo e dell'equitazione come strumenti terapeutici inizia dai greci e dai romani, successivamente si estende ai francesi e tedeschi. Dalla metà del XVII secolo sino agli inizi del XVIII questo tipo di intervento è consigliato nei disturbi circolatori e nell'Ipocondria.In questo periodo questa cura riscuote un grande successo sino al punto che Samuel Th. Ouelmaz inventa e costruisce un cavallo meccanico convinto che la sua macchina avrebbe potuto rimpiazzare il cavallo, logicamente non fu così. L'utilizzo del cavallo in medicina avviene nuovamente alla fine del XVIII secolo e, al termine della prima guerra mondiale, entra a far parte delle pratiche mediche. Tra i primi ad utilizzarlo furono i paesi dell'Europa settentrionale, in seguito la Germania, la Francia e la Gran Bretagna. Sicuramente ha contribuito all'accettazione di questa terapia per i disabili, il secondo posto conseguito nelle gare di dressage delle Olimpiadi di Helsinki del 1952 della poliomielitica Liz Harlel. La riabilitazione equestre è applicata a coloro che presentano disturbi neuromotori, sensoriali e relazionali. La relazione uomo-cavallo e le caratteristiche comportamentali e morfologiche dell'animale, le peculiarità dell'equitazione sono alla base di questo specifico intervento. Anche in Italia, tra gli anni settanta-ottanta, viene introdotta questa pratica riabillitativa.La RE è un tipo di riabilitazione con caratteristiche del tutto peculiari sia per il mezzo impiegato (il cavallo) sia per le modalità di applicazione (integrazione dei principi tecnici dell'equitazione con quelli propri degli interventi riabilitativi/rieducativi).

PROGRAMMI:

L'A.V.R.E.S. Onlus si prefigge, in stretta collaborazione con il dipartimento R.E. della F.I.S.E., di favorire l'allargamento della base di praticanti, il miglioramento delle prestazioni, l'aggiornamento e la formazione dei tecnici addetti.


Home Page | Notizie | La riabilitazione equestre | l'AVRES | Prestazioni | Documenti e modulistica | La squadra | Fotogallery | Discipline | I nostri campioni | Bibliografia | Scrivici | L'amico segreto | Utilità | Privacy | Mappa del sito


Torna ai contenuti | Torna al menu